Sono ritornata a Belluno dagli USA a settembre per una permanenza di alcuni mesi e subito sono stata investita da una scarica di notizie negative riguardanti il territorio. Smantellamento della provincia, non solo come entità politica (cosa che al limite si può capire visto i trascorsi), ma soprattutto come realtà territoriale. Gli annessi e connessi di questo smantellamento sono allarmanti per il futuro delle nostre terre: le più importanti istituzioni (dalla prefettura alla questura, al tribunale) verranno molto probabilmente traferite o accorpate a Treviso. Come se tutto ciò non bastasse, Trenitalia, sempre e solo concentrata sulla Frecce, continua il suo progetto di eliminazione dei servizi per la provincia di Belluno. L’anno scorso è sparito il treno diretto per Venezia, a breve sparirà quello diretto per Padova. Per arrivare a Venezia ci si impiega nella migliore delle ipotesi circa due ore e quindici minuti. Negli anni ’80 quando facevo l’università a Venezia ci si arrivava in un ora e quarantacinque minuti. Il treno per Padova fermava a tutte le stazioni e ci metteva due ore. Adesso ferma a metà delle stazioni e ci mette oltre due ore. Misteri italiani. A questo punto viene da porsi alcune domande:
1. Se è stato deciso di trasferire tutto a Treviso, perché manca la possibilità di raggiungere detta città ed il capoluogo regionale (Venezia) agevolmente e senza traumi?
2. Come può l’economia della zona, soprattutto il turismo, riprendersi se mancano i collegamenti con il resto del mondo?
3. In tutto questo, dove sono i nostri rappresentanti politici? Non è che ne abbiamo pochi. Fra eletti e nativi ne abbiamo almeno cinque. Purtroppo sembrano più interessati alle solite logiche partitiche che alle sorti del territorio.
Ho scritto a vari politici di tutti i partiti e mai da alcuno ho ricevuto una risposta. Sembra che si muovano solo se subissati di messaggi via Twitter o Facebook. Questo mi ha sorpreso e irritato non poco perché è una manifestazione di provincialismo. Per quale motivo, un senatore o un deputato della Repubblica Italiana si serve solo di social networks di proprietà di ditte private straniere che certo non hanno a cuore l’interesse dell’Italia? Non ci sono forse canali istituzionali, come ad esempio l’indirizzo di posta elettronica della Camera o del Senato? Perché non incontrano la popolazione e i loro elettori? Negli USA deputati e senatori possono essere facilmente contattati dagli elettori via mail, via telefono e soprattutto di persona. Essi infatti mantengono uffici di rappresentanza sul territorio che sono aperti a chiunque desideri contattare il proprio rappresentante.Cari Politici Bellunesi, muovetevi e aprite anche voi le porte ai vostri elettori, con i soldi che prendete e i portaborse che avete le risorse certo non vi mancano.